Mezzanotte e cinque a Bhopal - di Dominique Lapierre e Javier Moro
" Non c’è niente da temere. Lo stabilimento di Bhopal sarà innocuo come una fabbrica di cioccolato ”- assicurò il capo del progetto – “ I molteplici sistemi di sicurezza di cui sono dotati gli impianti di questo genere permettono di tenere sotto controllo tutte le reazioni potenzialmente pericolose del Mic” . Ma la notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, una nube tossica si levò dagli impianti della Union Carbide. La gente correva come impazzita da ogni parte, con gli abiti strappati, i veli lacerati, in cerca di una boccata d’aria respirabile. Con i polmoni che stavano per scoppiare, alcuni si rotolarono a terra in preda ad atroci convulsioni. “ Dappertutto ci sono morti con la faccia verdastra accanto ad agonizzanti che vomitano un liquido giallastro, scossi dagli spasmi ”. Quegli impianti così sicuri, tanto decantati dalla Union Carbide, erano stati disattivati. Per risparmiare. Sarebbe costato troppo mantenerli efficienti. 7500 morti per esposizione diretta alla nube tossica, una...